[Belfagor, LXVI (5), 2011, pp. 529-42]
….. Se non si crede all’unità della storia d’Italia – nel modo in cui i francesi credono all’unità della storia di Francia da san Luigi alla Quarta Repubblica – è difficile, direi impossibile, credere nelle storie particolari, nella storia della letteratura e nella storia della lingua. Forse si deve ripartire dal basso, dalle singole storie, ...Leggi tutto "Francesco De Sanctis e la scuola del Risorgimento"
Mese: marzo 2012
Su “America amore” di Alberto Arbasino
[Alias, 7 maggio 2011]
Si racconta che quando Bernard Berenson, arrivando a New York via mare, scorse i primi grattacieli di Manhattan li paragonò alle torri medievali di San Gimignano. Quel confronto è ormai buono oggi solo per i turisti americani sulla rotta Firenze-Siena. Ma, nel secolo scorso, di quel paragone si erano serviti sia Borgese nel suo Atlante americano (1936) sia Emilio Cecchi in ...Leggi tutto "Su “America amore” di Alberto Arbasino"
A proposito di “Prima lezione di filologia” di Alberto Varvaro
[In parte sul supplemento culturale del Sole 24 ore, 18 marzo 2012]
Nello studio di un mio collega all’università c’è un foglio appeso al muro che dice «C’è qualcosa nella filologia che fa appello agli istinti peggiori degli esseri umani». La frase è di George Steiner e la potremmo riscrivere, in maniera un po’ meno perentoria, in forma di domanda. Con tante cose da fare e da dire, ...Leggi tutto "A proposito di “Prima lezione di filologia” di Alberto Varvaro"
Le idee si pagano
[Supplemento culturale del Sole 24 ore, 11 marzo 2012]
I.
Le idee si pagano
A differenza di quanto accade nei settori professionali in cui la progettazione è giuridicamente definita ed economicamente inquadrata, in Italia, nel mondo delle industrie creative e dei beni culturali, questo fenomeno si manifesta, per usare un eufemismo, più di rado, quasi che progettare il palinsesto di un festival, ...Leggi tutto "Le idee si pagano"
Basta sedersi ad ascoltare
[Supplemento domenicale del Sole 24 ore, 4 marzo 2012]
C’è uno strano libretto di Georges Perec che s’intitola Mi ricordo e che contiene una lista di quattrocentottanta ricordi: cose, persone, eventi per la gran parte minimi, per niente memorabili, che Perec ripesca nella memoria e descrive in due-tre righe. Quando lo lessi, negli anni del liceo, trovai che per lo più erano ricordi molto futili, ...Leggi tutto "Basta sedersi ad ascoltare"